Trattamento Antizanzare
Quando il trattamento antizanzare si puo’ fare e perchè?
La disinfestazione delle zanzare deve partire dal mese di marzo, si consiglia il trattamento antizanzare in giardino e in tutti i luoghi con ristagni d’acqua(fognature,tubi..) e successivamente da aprile a fine settembre di disinfestazione adulticida
Cosa causano all’uomo?
“Con il riscaldamento globale, le zanzare porteranno altre malattie
“le zanzare in particolare, possono essere dei vettori per importanti malattie virali procurando conseguenze anche letali”
Non bisogna abbassare la guardia e attuare laddove possibile tutte quelle misure volte a contrastare la diffusione e il proliferarsi delle zanzare.
“Proteggere dalle zanzare l’area della propria abitazione è un passo importante per la tutela della propria e altrui salute.
La lotta contro le zanzare si può svolgere in molti modi e con molte tecniche….con più o meno risultati…..la maggior parte dei sistemi in commercio tornano molto utili ma comunque marginali, di corta durata e di corto raggio d’azione, garantendo una copertura per una “area limitata nel tempo e nello spazio”.
Cosa fare?
“Azioni preventive di trattamenti e alcuni cicli di insetticida faranno estinguere le zanzare anche per gli anni successivi “
Il periodo autunnale oggi giorno presenta temperature più miti di un tempo che permettono alle zanzare il proliferarsi fino a tarda stagione; questo significa , oltre un disagio prolungato anche la garanzia di ritrovarsi con più esemplari in circolazione la stagione successiva.
Programmare azioni mirate di trattamento antizanzare o interventi larvicidi, soprattutto nel corso dei mesi primaverili, per cercare di ridurre il numero di esemplari in circolazione.
“Quindi meglio organizzarsi con un piano a largo spettro che avrà inizio in primavera fino agli inizi dell’autunno al massimo , in questo modo il risultato è garantito sempre.”
Ricordiamoci che in inverno vanno a riposo, e quelle che riescono a superarlo, inizieranno fin dalla primavera con l’aiuto del caldo e dell’umidità a depositare le loro uova.
CHIAMA ORA
E PROGRAMMA UN PIANO ANTIZANZAREPrincipali specie di zanzare del nostro territorio
Culex pipiens o più comunemente Zanzara Comune
disinfestazione Zanzara Comune
Essa appartiene all’ordine dei ditteri, famiglia Culicidae, genere Culex, specie pipiens.
Di questa specie esistono diverse sottospecie fra cui: Culex pipiens pipiens e Culex pipiens molestus, la prima principalmente ornitofila e diffusa in ambiente rurale; la seconda antropofila e maggiormente adattata all’ambiente urbano.
Il suo aspetto è decisamente meno appariscente rispetto alla Zanzara Tigre: si presenta di colore marroncino e dimensioni fra i 5 e i 7 mm.
Come per tutte le altre zanzare, a pungere l’uomo è solamente la femmina, che dal pasto di sangue trae le proteine necessarie per la maturazione delle uova. Maschi e femmine si nutrono di sostanze zuccherine di origine vegetale da cui ricavano l’energia necessaria per il proprio fabbisogno e le funzioni vitali.
La Zanzara Comune, ampiamente diffusa sul territorio italiano, in genere non si allontana molto dal luogo di deposizione delle uova.
ABITUDINI
La Zanzara Comune è attiva prevalentemente di sera e di notte e all’interno di ambienti chiusi. Sua caratteristica è il ronzio che emette quando si avvicina per pungerci, causa di fastidio. Vola vicino alla nostra testa attirata dalla anidride carbonica che emettiamo respirando e che le permette di individuarci.
A superare la stagione invernale sono gli individui adulti, che si rifugiano in ambienti chiusi come cantine, autorimesse o anche stalle.
I focolai di sviluppo di questa specie sono rappresentati da raccolte di acque stagnanti ricche di sostanza organica e, in ambiente urbano, molti degli habitat quali ad esempio caditoie, bidoni o altri contenitori, sono condivisi con la Zanzara Tigre.
CICLO BIOLOGICO
Il ciclo biologico della Zanzara Comune è caratterizzato dai quattro stadi tipici delle zanzare: uovo, larva, pupa e adulto.
Una volta giunte a maturazione le uova vengono deposte dalle femmine sulla superficie dell’acqua riunite tipicamente in gruppi di circa 200-300 uova che si presentano come una sorta di “barchette” galleggianti.
I due stadi successivi, larva e pupa, sono anch’essi acquatici. Prima di trasformarsi in pupe, le larve passano attraverso 4 stadi successivi di accrescimento e si nutrono filtrando la sostanza organica contenuta nell’acqua. Le pupe sono prive di apparato boccale.
Le larve possono respirare l’ossigeno atmosferico grazie ad una struttura presente a livello dell’estremità del loro addome, il sifone respiratorio.
Dalle pupe sfarfallano gli adulti e, complessivamente, il ciclo biologico ha una durata variabile da una a più settimane, dipendente dalla temperatura ambientale; in estate tipicamente il ciclo viene completato in 6-7 giorni.
Zanzara Tigre
Disinfestazione Zanzara Tigre
Appartenente all’ordine dei ditteri, famiglia Culicidae, genere Aedes e specie albopictus, la Zanzara Tigre, arrivata in Italia nel 1990 con il commercio dei copertoni usati, è ormai ben adattata ai nostri ambienti. A distanza di 30 anni possiamo ormai definirla “zanzara italianizzata”.
Dal punto di vista dell’aspetto, Aedes albopictus si distingue molto bene dalla Zanzara Comune per la sua colorazione. L’adulto di Zanzara Tigre, infatti, ha un corpo nero con striature bianche su capo, torace, addome e zampe. Le sue dimensioni sono comprese tra i 4 e i 10 mm.
Il ciclo vitale della Zanzara Tigre, come di tutte le zanzare, comprende 4 stadi: uovo, larva, pupa e adulto. In questa specie, le uova sono nere e lunghe circa mezzo millimetro. Le larve, che crescono e si sviluppano in acqua, quando non disturbate, stanno appena sotto la superficie respirando l’ossigeno atmosferico col sifone respiratorio. L’adulto, infine, conduce vita aerea.
ORIGINE E DIFFUSIONE
La Zanzara Tigre ha come areale originario il Sudest asiatico. Nella seconda metà del ‘900 si è diffusa in numerosi paesi dell’Africa, in larga parte degli Usa, in Sudamerica, Australia e nelle isole del Pacifico. In Europa è stata avvistata per la prima volta in Albania nel 1979. Le prime segnalazioni in Italia risalgono, invece, al 1990 nella città di Genova. Oggi la Zanzara Tigre è diffusa su gran parte del territorio nazionale. È presente anche in altri Paesi europei quali Francia, Spagna, Svizzera, Montenegro, Olanda, Grecia, Croazia, Slovenia, Bosnia Erzegovina, Albania e Israele. Sul sito dell’ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control) è possibile consultare e scaricare la mappa aggiornata dell’attuale distribuzione di Aedes albopictus.
In Emilia-Romagna è bastato poco più di un decennio perché Ae. albopictus infestasse tutte le città capoluogo e la maggior parte dei comuni di pianura e collina di ogni provincia.
ABITUDINI
Particolarmente aggressiva, la Zanzara Tigre è attiva soprattutto durante il giorno. Nonostante possa pungere uccelli, rettili e perfino anfibi, la femmina di Ae. albopictus attacca preferibilmente l’uomo procurando pomfi e irritazioni fastidiose.
Gli adulti generalmente preferiscono spazi aperti, al riparo negli ambienti freschi e ombreggiati e trovano quindi rifugio soprattutto tra l’erba alta, le siepi e gli arbusti. Tuttavia, negli ultimi anni sono stati segnalati importanti focolai in zone assolate come i parcheggi dei supermercati o nelle aree industriali, dove ci sono pochi alberi.
Tradizionalmente, si riteneva che la Zanzara Tigre non si spostasse più di poche decine di metri. Gli studi sulla specie hanno dimostrato, al contrario, che è capace di effettuare spostamenti anche di centinaia di metri, avvicinandosi al chilometro.
IL CICLO BIOLOGICO DELLA ZANZARA TIGRE
La femmina di Aedes albopictus, responsabile delle punture all’uomo, può compiere diversi pasti di sangue a distanza di 3-5 giorni uno dall’altro e in condizioni ottimali vive circa 4 settimane.
A partire da circa 60 ore dopo il pasto di sangue le femmine depongono tra le 40 e le 80 uova, disponendole singolarmente appena sopra il livello dell’acqua. In laboratorio si è visto che ogni femmina è in grado di deporre le uova anche per 7 cicli consecutivi, per un totale di 350-450.
Grazie a raffinati meccanismi bio-fisiologici, le uova di Zanzara Tigre possono sopravvivere in forma quiescente anche durante il freddo invernale e in periodi di siccità. Una umidità del 60-70% e temperature di 25°C sono sufficienti a far sopravvivere circa un quarto delle uova deposte per 4 mesi. Addirittura, le uova si sono dimostrate capaci di sopravvivere a -10°C per 24 ore!
Quando le uova vengono sommerse dall’acqua schiudono dando origine alle larve che dopo 4 mute e una fase di pupa, originano le forme alate, ovvero gli adulti.
In primavera e in autunno l’intero ciclo si compie in media in 15-20 giorni, mentre in estate in 6-8 giorni.
Zanzara Coreana
Disinfestazione Zanzara Coreana
Aedes koreicus, conosciuta anche con il nome comune di Zanzara Coreana, è una specie di origine asiatica( Corea, Giappone, Russia Asiatica) rinvenuta per la prima volta in Europa in Belgio nel 2008, si è diffusa nel corso degli anni in Russia occidentale, Svizzera, Austria, Germania, Slovenia, Ungheria ed Italia.
Dal punto di vista morfologico gli adulti di questa specie presentano livrea tigrata come la Zanzara Tigre ma si distinguono per alcune caratteristiche come ad esempio la presenza sul dorso di alcune strisce bianche a differenza dell’unica evidente striscia bianca dorsale tipica della Zanzara Tigre.
Altre caratteristiche che condivide con la Zanzara Tigre sono la prevalente attività diurna e il superamento della stagione invernale in forma di uova quiescenti in grado di sopravvivere alle basse temperature. Ae. koreicus presenta una maggior resistenza al freddo che le permette di colonizzare aree ad altitudini maggiori rispetto alla Zanzara Tigre e di essere attiva a partire già da marzo infatti modelli predittivi suggeriscono che in Italia si possa stabilire in aree comprese tra i 400 e 1500 m slm (aree collinari e montuose).
La Zanzara Coreana punge sia l’uomo sia animali domestici e animali da allevamento.
Zanzara Giapponese
Disinfestazione Zanzara Giapponese
Aedes japonicus o Zanzara Giapponese è una specie invasiva proveniente dal est asiatico (Giappone, Corea, Cina, Russia) che, grazie alla sua tolleranza al freddo è attualmente presente in diversi Paesi dell’Europa centrale quali Svizzera, Germania, Austria, Ungheria, Croazia e Slovenia.
In Italia larve di Zanzara Giapponese sono state ritrovate per la prima volta nell’estate del 2015 in alcuni siti della provincia di Udine al confine con l’Austria; la specie si è poi espansa nella fascia nord del Friuli Venezia Giulia e dal 2018 è comparsa anche nella provincia di Belluno.
Aedes japonicus ha abitudini simili alle altre due specie di Aedes (Aedes albopictus – Zanzara Tigre e Aedes koreicus – Zanzara Coreana): è una zanzara prevalentemente diurna, molesta, punge l’uomo e depone uova resistenti al freddo invernale.
Rispetto alle altre specie di Aedes è ancor più tollerante alle basse temperature invernali, caratteristica che potrebbe permetterne una possibile diffusione anche in aree montane poco abituate alla presenza delle zanzare e delle problematiche ad esse correlate.
Dal punto di vista morfologico è molto simile alle altre due specie di Aedes con la caratteristica striatura bianco-nera su corpo e zampe, per cui è importante l’identificazione da parte di personale esperto.
Rispetto al rischio di trasmissione di malattie il sito dell’ECDC riporta che Ae. japonicus non è considerata un importante vettore di malattia, sebbene la specie abbia mostrato competenza per la trasmissione di arbovirus quali dengue e chikungunya.
Aedes aegypti
Disinfestazione Aedes aegypti
Aedes aegypti è una specie legata ai climi caldi non avendo capacità di svernare alle nostre latitudini. Essa è il principale vettore di febbre gialla e Dengue nel mondo, e nel 2016 lo è stata per l’epidemia di Zika verificatasi nelle Americhe. In passato è stata diffusa a partire dall’Africa a bordo delle navi che stoccavano acqua nei barili, arrivando a colonizzare spesso le città portuali del Mediterraneo.
Famosa è rimasta l’epidemia di Dengue del 1927-1928 in Atene che interessò circa il 90% dei 600.000 abitanti con oltre 1.000 morti accertati. Le proiezioni legate al cambiamento climatico indicano che il sud Europa diventerà progressivamente più idoneo alla sopravvivenza della specie nel caso venisse introdotta in qualche modo.
Pur essendo molto simile alla Zanzara Tigre, alla quale è strettamente imparentata, Aedes aegypti non riesce a superare i rigidi inverni italiani, in quanto le sue uova non hanno una diapausa e muoiono non appena le temperature si avvicinano allo zero. Nonostante ciò, l’attenzione degli esperti è accresciuta da quando in Europa si sono formate alcune colonie stabili durante tutto l’anno (Spagna, Georgia e altri Paesi che si affacciano sul Mar Nero).
Aedes caspius
Disinfestazione Aedes caspius
Ochlerotatus (Aedes) caspius è una specie tipicamente crepuscolare con un secondo picco meno pronunciato nelle prime ore del mattino. Nelle giornate nuvolose e nei luoghi ombrosi può essere attiva anche durante le ore diurne. Nelle zone urbane l’attività risente della luminosità artificiale e risulta quindi prolungata. Il picco di attività serale si sposta nell’arco stagionale adattandosi all’ora del tramonto.
Specie tipica dei suoli ad allagamento temporaneo di zone naturali o agricole, nei quali le uova durevoli possono subire uno o più cicli di sommersione-asciutta. In area naturale sono focolai larvali ambienti salmastri come i dossi, le barene, i salicornieti adiacenti ai corpi idrici permanenti, le depressioni nelle aree boscate e a pineta. In area agricola sono le risaie, le scoline e i capofossi sottoposti a variazione del livello idrico.
Le uova vengono deposte singolarmente sul suolo umido e sulle sponde appena al di sopra del limite dell’acqua e possono rimanere quiescenti anche alcuni anni fino alla sommersione. In questo stadio trascorre l’inverno. E’ un’ottima volatrice in grado di compiere attivamente fino a circa 20 km.
In Emilia-Romagna le aree a maggiore densità della specie sono gran parte della provincia di Ferrara e l’area nord della provincia di Modena caratterizzate da un’estesa presenza di aeree umide.
Aedes vexans
Disinfestazione Aedes vexans
Aedes vexans che insieme ad Aedes caspius e Culex pipiens fa parte delle zanzare autoctone più abbondanti della pianura padana, come altre zanzare del genere Aedes, è una specie tipica dei suoli ad allagamento temporaneo di zone boscate naturali o agricole con acqua dolce. Tra i primi sono le radure e i prati incolti mentre nelle zone agricole sono focolai larvali le risaie, le scoline e i capofossi nel caso di copertura arborea.
Le uova sono deposte singolarmente sul suolo umido posto al di sopra il livello dell’acqua rimanendo quiescenti fino alla sommersione. In questo stadio Ae. vexans supera l’inverno. E’ una discreta volatrice in grado di compiere attivamente molti chilometri dal focolaio di sviluppo larvale. Punge tipicmanete mammiferi e uomo.
In Emilia-Romagna è più abbondante nella fascia nord compresa tra le province di Modena e Piacenza lungo il fiume Po, a nord-est nella provincia di Bologna, probabilmente per la presenza di diverse aree umide e invasi artificiali e a nord nella provincia di Ferrara sempre lungo il fiume Po.